Debito di 40 centesimi, non può lavorare

Empoli (FI)

Fabrizio Iacopini, di mestiere fa il restauratore, il lavoro lo porta spesso in giro per la Toscana, i suoi clienti sono gli enti pubblici e le sovrintendenze, ma anche il Vaticano.

Per lavorare ha bisogno del 'Durc', il documento unico di regolarità contributiva, un pezzo di carta rilasciato da Inps, Inail e Cassa Edile, che testimonia l'avvenuto pagamento delle tasse.

Fabrizio Iacopini si è visto negare il documento (che va aggiornato ogni tre mesi) e, almeno per adesso non potrà svolgere e, quindi riscuotere, un importante lavoro di restauro per il Comune di Livorno.

Il suo debito con l'Inps ammonta a 41 centesimi di euro.

Fabrizio spiega: "Il bello è quello che mi hanno chiesto per mettermi in regola, la burocrazia italiana, infatti, non si accontenta del semplice pagamento del debito, troppo facile; l'Inps per rilasciare il documento di regolarità contributiva, ha comminato a Iacopini, una sanzione di 87,99 euro".

Iacopini si è rivolto alla Confesercenti di Empoli: "E' inaccettabile, tuona Lapo Cantini, responsabile di zona dell'Associazione, noi chiediamo di semplificare, tutti lo promettono ma nessuno lo fa, ritengo assurdo che una persona non possa lavorare per un debito di 40 centesimi, senza contare sulla beffa della multa".

Sintesi dell'articolo di Tommaso Carmignani
Fonte: La Nazione, 18 aprile 2014

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