Carrara capitale del marmo? No, delle sculture a forma di cacca...

L'argomento non è molto attuale, dato che è riferito a quest'estate, ma ci torno volentieri sopra perché proprio la scorsa settimana, ne parlavo nuovamente con dei corsisti in uno dei progetti formativi che ho in giro per la Toscana.

Sanno che sono di Carrara e mi hanno domandato se fosse vero che nell'ultima Biennale di Carrara (una sorta di laboratorio dal vivo e nelle strade della città, di sculture lavorate con il marmo), c'era una scultura a forma di cacca.

Purtroppo la notizia è vera, verissima...

come testimonia la foto e il link all'articolo del quotidiano Libero che parla con ironia della news.

Il bello è che oltre ad essere di poco gusto, la scultura è fatta in travertino di Rapolano, materiale che non si trova alle cave di Carrara (bensì a Siena) e che quindi - a mio modesto avviso - non ha nulla a che fare con la nostra splendida realtà.

A Carrara siamo caduti proprio in basso, oltre alla cacca di cane che puoi trovare comunemente nelle strade della nostra bella città (insieme a cartaccie di ogni genere), ci hanno sistemato, per quasi 4 mesi, una maxi cacca d'autore davanti all'ingresso dell'Accademia di Belle Arti.

“È un'opera di un grande artista - ha osservato il presidente dell'Accademia Simone Caffaz, che ha dato il via libera - probabilmente uno dei più in voga fra quelli che espongono alla Biennale" (affermazione ripresa pari pari da Libero).

A Simone, che tra l'altro ho il piacere di conoscere personalmente, una domanda futurista:

"Ma nella prossima Biennale, sarà possibile vedere qualche cagata di meno e ammirare qualche scultura di marmo in più?"...

Ai posteri, l'ardua sentenza.

Giancarlo Fornei

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