Ieri pomeriggio sono andato al Cup di Avenza per prenotare un prelievo del sangue a casa, a mia madre, che avendo più di 86 anni fatica un pò a camminare.
Allo sportello, la signorina - gentilissima per la verità - mi dice che devo tornare una di queste mattine per consegnare la prenotazione al laboratorio, dove mi fisseranno l'appuntamento.
Come tornare? Dico io.
Non basta aver fatto una fila?
No, mi dice sempre gentilmente e scusandosi: «Putroppo deve consegnare lei la prenotazione di persona».
Posso mandare un fax?
«No».
Posso fare una telefonata?
«No».
Posso mandare un'email?
«No. Putroppo deve proprio venire di persona».
Poi aggiunge: «Una volta passavamo direttamente noi la prenotazione al laboratorio, ma adesso non si può più fare».
E se una persona fosse sola? Domando io.
Come cavolo fa?
La ragazza abbassa lo sguardo e sottovoce dice: «Mi dispiace».
Caro Ministro Balduzzi, invece di romperci le scatole con la "tassa sulle bibite gassate" e tutti quei tagli alla sanità, perchè non si attiva per farla funzionare un pò meglio?
Siamo alle soglie del 2013 ed è paradossale che una persona, per fissare un prelievo venoso a domicilio, debba perdere due volte il suo tempo perchè l'Asl di Massa Carrara è all'età della pietra (la tecnologia non è ancora arrivata o non vogliono usarla) e lavora male (se uno prenota di pomeriggio un prelievo a domicilio, deve comunque ritornare il giorno dopo, la mattina, per portare lui stesso in laboratorio l'etichette del prelievo e la stessa prenotazione, perché gli uffici dell'Asl non lo fanno in automatico).
Costava troppo?
O gli impiegati lavoravano troppo?
Caro Ministro, sono queste (e altre) le cose che non funzionano nella sanità italiana, altro che bibite gassate...
Giancarlo Fornei
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