Viaggio negli sprechi all'italiana: l'ospedale di Gerace...

Oggi inizio un viaggio all'interno degli sprechi "all'italiana".

Miliardi di ex lire sprecati in ogni contesto per opere pubbliche che non hanno mai visto la luce o comunque, non sono mai entrate in funzione.

Soldi buttati al vento, per il quale nessun politico o amministratore di cosa pubblica, in Italia, pagherà mai.

Uno scandalo tutto italiano che prima o poi, deve finire.

Io ho individuato la data: aprile 2013.
Quando io e te (e molti altri milioni d'italiani), saremo chiamati alle urne.

Quando entrerai nella cabina elettorale, ricordati di questi scandali. Di come siano tutti uguali i politici italiani: destra, centro e sinistra.

Di come, questa classe politica (di ogni colore), sia del tutto incapace e inaffidabile. Pensi solo a se stessa e a proteggere la casta e i privilegi acquisiti.

Dai il tuo voto al Movimento Cinque Stelle, a Bebbe Grillo.

L'unico capace di prendere a calci nel culo questa gente e far pagare le loro colpe. L'unico comico "serio", tra tanti politici comici.

Inizio il viaggio con un articolo molto significativo di Barbara Benini, tratto da Viversani & Belli del 24/08/12.

Il video, invece, è di Webinchieste e l'ho trovato su YouTube.

Giancarlo Fornei
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L'ospedale di Gerace è stato finanziato nel 1976 dalla Cassa per il Mezzogiorno con uno stanziamento di due miliardi di lire; i lavori presero il via l'anno successivo, per poi fermarsi dopo poco e restare sospesi per sei anni.

Una nuova delibera del 1987 permette la ripresa dei lavori che, con alterne vicende, si protraggono fino al 1991, quando avviene il collaudo delle opere murarie e dell'impianto elettrico, e poi al 1999, con i collaudi definitivi.

A oggi, mancano i certificati di conformità alle norme antincendio.

Non solo: l'attuale Piano sanitario regionale ha stabilito che l'ospedale non serve perchè non ha un bacino d'utenza sufficiente a giustificarne il mantenimento.

Nel frattempo, i costi sono lievitati dai due miliardi iniziali fino all'equivalente di 10 miliardi di lire.




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