Ma al Festival "Con-Vivere", in quanti parteciperanno, e a cosa serve?


E' di questi giorni la notizia che circola sui giornali locali che il Comune di Carrara si appresti a ripianare le proprie casse vuote con nuove tasse (Imu? Irpef? Tarsu? Altre tasse?).

Contemporaneamente, però, spende soldi pubblici per un Festival che pochi carraresi vedranno e ancor meno servirà a far conoscere la città all'esterno: "Con-vivere".

Festival che con molta franchezza, fuori Carrara in pochi conoscono e che, sono convinto, anche nella stessa città goda di poca fama.

Con tutto il rispetto che posso avere per "la primavera araba", mi chiedo: ma a quanti carraresi può fregarne veramente qualcosa?

Evitiamo di fare i moralisti per favore: la domanda che mi pongo io se la pongono in molti, solo che io ho il coraggio di metterla per iscritto, su questo blog.

Ben 15 dibattiti tra giornalisti e filosofi.
Film, musica a tema e altre inziative.

Ma quanto costa sto festival, e chi paga?

A Carrara pensano veramente di rilanciare la cultura e il turismo in questo modo?

Con un festival elitario, che solo poche migliaia di persone vedranno?

O forse pensano che i grandi mass media parleranno dell'evento?

A me sembrano fuori di testa.
Che spreco di risorse pubbliche.

Invece di aumentare le tasse ai cittadini (sperando di essere smentito), il Comune di Carrara avrebbe fatto bene a risparmiare quei soldi e usarli in maniera più intelligente.

Un banalissimo esempio?
Vicino a casa mia c'è una buca nel manto stradale segnalata da oltre un mese, con tanto di transenna comunale sopra.

Ci sono passato ieri sera: la buca è ancora lì.

Per non parlare di strade sporche, buche e manti stradali dismessi, pinete sudice, un viale a mare che fa semplicemente schifo...

Forse, ripeto, forse, con quei soldi si poteva fare dell'altro.

Ma pongo ancora la domanda: quanto costa "Con-vivere" e chi paga?

Qualcuno me lo sa dire?

Giancarlo Fornei

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