Italia settima potenza del mondo?
No, Italia paese dei Bengodi...
In Italia, qualsiasi cosa si faccia o non si faccia, è oggetto di sciopero.
Quando tocchi dei poteri forti, che governi la sinistra o governi la destra, il risultato è sempre lo stesso: sciopero ad oltranza!
Ma è mai possibile che non si possa mai fare una riforma seria senza che qualcuno, da qualche parte, scioperi?
Sembrerebbe di no, almeno in Italia.
Allora voglio dire la mia, senza peli sulla lingua su questa riforma dell'Università...
io adoro fare formazione e stare in mezzo ai giovani, ma credo che questa volta stiano prendendo un granchio.
Ho il sospetto che in questa circostanza, molti giovani si siano lasciati "guidare" dalla protesta fine a se stessa. Senza magari, aver neppure letto la legge.
Robert Cialdini, professore di psicologia all'Arizona State University, nel suo bellissimo libro "Le armi della persuasione", parla di Riprova Sociale.
A tale proposito afferma testualmente: "La tendenza a considerare più adeguata un'azione quando la fanno anche gli altri normalmente funziona bene. Di regola, commetteremo meno errori agendo in accordo con l'evidenza sociale che al contrario".
Ecco, personalmente credo che il grande sciopero a priori contro la Riforma Gelmini, sia solo frutto di riprova sociale e non di una vera consapevolezza che la stessa sia il male assoluto.
Se è vero che la riforma può e deve essere migliorata (mi auguro che alcuni tagli alle borse di studio e maggiori investimenti per la ricerca vengano ripensati più avanti), è altrettanto vero che la riforma "non cancella per nulla il diritto allo studio".
Soprattutto, non cancella per nulla il diritto allo studio di chi vuole studiare per davvero.
La riforma, cancella sì, i privilegi di molti baroni, che non potranno più cooptare, dall'alto, mogli, figli, nipoti, e parenti vari all'interno della stessa Università.
Questo sì, è il male assoluto.
Un'anomalia tutta italiana, che dura da generazioni e generazioni e se qualcuno - di destra o di sinistra - tenta di porvi rimedio, non può che avere il mio plauso.
In chiusura di questo post, due parole sul diritto a manifestare.
Se è vero che è sancito dalla Costituzione Italiana, è altrettanto vero che dovrebbe essere civile e pacifico.
Chiudo, esprimendo la mia totale solidarietà a tutte le forze dell'ordine, per come sono state brutalmente attaccate.
Infine, auspico che adesso che la riforma è passata, il governo dimostri maggiore sensibilità e ascolti le proteste ragionevoli di chi, vuole dimostrare civilmente.
Perché in alcuni punti, questa riforma si può migliorare.
Un abbraccio e un Sereno Natale a tutti
Giancarlo Fornei
No, Italia paese dei Bengodi...
In Italia, qualsiasi cosa si faccia o non si faccia, è oggetto di sciopero.
Quando tocchi dei poteri forti, che governi la sinistra o governi la destra, il risultato è sempre lo stesso: sciopero ad oltranza!
Ma è mai possibile che non si possa mai fare una riforma seria senza che qualcuno, da qualche parte, scioperi?
Sembrerebbe di no, almeno in Italia.
Allora voglio dire la mia, senza peli sulla lingua su questa riforma dell'Università...
io adoro fare formazione e stare in mezzo ai giovani, ma credo che questa volta stiano prendendo un granchio.
Ho il sospetto che in questa circostanza, molti giovani si siano lasciati "guidare" dalla protesta fine a se stessa. Senza magari, aver neppure letto la legge.
Robert Cialdini, professore di psicologia all'Arizona State University, nel suo bellissimo libro "Le armi della persuasione", parla di Riprova Sociale.
A tale proposito afferma testualmente: "La tendenza a considerare più adeguata un'azione quando la fanno anche gli altri normalmente funziona bene. Di regola, commetteremo meno errori agendo in accordo con l'evidenza sociale che al contrario".
Ecco, personalmente credo che il grande sciopero a priori contro la Riforma Gelmini, sia solo frutto di riprova sociale e non di una vera consapevolezza che la stessa sia il male assoluto.
Se è vero che la riforma può e deve essere migliorata (mi auguro che alcuni tagli alle borse di studio e maggiori investimenti per la ricerca vengano ripensati più avanti), è altrettanto vero che la riforma "non cancella per nulla il diritto allo studio".
Soprattutto, non cancella per nulla il diritto allo studio di chi vuole studiare per davvero.
La riforma, cancella sì, i privilegi di molti baroni, che non potranno più cooptare, dall'alto, mogli, figli, nipoti, e parenti vari all'interno della stessa Università.
Questo sì, è il male assoluto.
Un'anomalia tutta italiana, che dura da generazioni e generazioni e se qualcuno - di destra o di sinistra - tenta di porvi rimedio, non può che avere il mio plauso.
In chiusura di questo post, due parole sul diritto a manifestare.
Se è vero che è sancito dalla Costituzione Italiana, è altrettanto vero che dovrebbe essere civile e pacifico.
Come cittadino italiano, sono indignato per come è stato ridotto il centro storico di Roma.
Non dovrebbe essere mai più permesso che una città italiana venga messa a ferro e fuoco da un branco d'irresponsabili.
Manifestare sì, ma con civiltà e rispetto degli altri.
Pur non condividendone il motivo (e neppure capendolo), sono dalla parte di tutti quei ragazzi che hanno protestato in maniera civile e li invito ad isolare i violenti dai cortei, a denunciarli.
Chiudo, esprimendo la mia totale solidarietà a tutte le forze dell'ordine, per come sono state brutalmente attaccate.
Infine, auspico che adesso che la riforma è passata, il governo dimostri maggiore sensibilità e ascolti le proteste ragionevoli di chi, vuole dimostrare civilmente.
Perché in alcuni punti, questa riforma si può migliorare.
Un abbraccio e un Sereno Natale a tutti
Giancarlo Fornei
non è tanto una questione di riforma in sè; sebbene Salvatore Settis, ex della Normale di Pisa afferma che la riforma "rafforzerà" il baronato, e sebbene la riforma scolastica sia necessaria,essa deve essere fatta a regola d'arte, la questione è che abbiamo uno stato che, invece di risolvere i problemi sociali del paese, ne crea altri; ricordo lo sfogo di un'insegnante precaria da anni e Castelli che le rispondeva "ma vuoi la pappa pronta?"; risposta giusta da un lato nel senso che è inutile protestare nei confronti di un governo che ammette, secondo proprio la frase di Castelli, essere incapace, risposta tristissima dall'altro proprio perchè pronunciata da chi dovrebbe risolverci i problemi
RispondiEliminaCaro Alenis,
RispondiEliminanon concordo per nulla con il Professor Settis...
la riforma me la sono letta, sino all'ultima riga e sono dell'avviso che modificherà, in meglio, l'attuale sistema...
sul fatto che le riforme possano e debbano essere fatte a regola d'arte, concordo con te, così come penso anche che questa poteva essere sicuramente migliorata...
purtroppo, in Italia, non va mai bene nulla: sia che tu faccia sia che tu non faccia...
nella diatriba sull'insegnante precaria e l'ex ministro Castelli non entro, mi limito ad analizzare i fatti...
una classe di una scuola elementare, da quanti elementi al massimo dovrebbe essere composta per poter essere seguita in modo ottimale da un singolo docente?
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