"Non si vive con il rischio del licenziamento", Napoli, cassintegrata si uccide....

Acerra (NA)

L'hanno trovata quattro giorni dopo la morte, sola, nella sua camera da letto, riversa in una pozza di sangue, con il coltello da cucina usato per trafiggersi diverse volte l'addome.

Maria Baratto, 47 anni, operaia del reparto logistico Fiat di Nola, da 6 anni in cassa integrazione, con scadenza a luglio.

La donna soffriva da tempo di crisi depressive e qualche anno fa aveva anche affermato di assumere psicofarmaci.

Maria, nel 2011, rimase profondamente colpita alla storia di un collega dello stabilimento di Pomigliano che aveva tentato di togliersi la vita ferendosi con un'arma da taglio.


"Non si può continuare a vivere per anni sul ciglio del burrone dei licenziamenti", scrisse in una sorta di articolo parlando dei 'Suicidi Fiat', che, poi, pubblicò ad 1 anno di distanza sul sito web del 'Comitato mogli operai Pomigliano'.

Sintesi dell'articolo pubblicato da: La Nazione, 26 maggio 2014


Commenti

  1. Mentre lo Stato Italiano pensa a salvare i clandestini (10 milioni il mese costa Mare Nostrum), i cittadini italiani si sentono soli e abbandonati e arrivano alla disperazione e compiono gesti che non vorrei mai leggere. Dov'è la giustizia sociale, mi chiedo?

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