Il portaborse: "Assunto e non pagato", bufera sulle senatrici Bottici e Paglini

Carrara (MS)


Carlo Baratta, ex 5 stelle, si è rivolto a Cgil e ispettorato del lavoro.


"Assunto e non pagato dalle senatrici Cinque stelle", bufera su Laura Bottici e Sara Paglini accusate da un ex militante e candidato del Movimento.

"Tutto è cominciato alla fine del 2012, quando Laura Bottici era capolista al Senato in Toscana e Sara Paglini era quarta in lista", racconta.

"In quel momento mi promisero che se elette (entrambe vengono elette) mi avrebbero preso come collaboratore; il giorno dell'insediamento siamo andati a Roma con la mia macchina, mentre ad aprile sono sceso due volte per collaborare con la Paglini e sono stato pagato con tanto di fattura".

A questo punto, però, qualcosa si complica.

"Una volta diventata questore del Senato, Laura Bottici, dice che non può più assumermi e prende al mio posto un militante di Torino (scaricando l'onere della mia assunzione alla Paglini).

Lei, allora, mette in piedi una selezione curata dal gruppo di Carrara a cui partecipano 30 candidati, a maggio, poi, la stessa Paglini si rende conto di non poter pagare due collaboratori a tempo pieno e così coinvolge la Bottici per una mia assunzione congiunta part-time".

Secondo la documentazione del militante, il 26 maggio 2013 la Bottici fa firmare a Baratta un contratto di 6 mesi, mentre la Paglini il 17 giugno 2013 prima fa e, poi, ritira una comunicazione d'assunzione al centro per l'impiego di Massa.

"Io, il primo giugno ho iniziato a lavorare e il 2 luglio ho ricevuto un assegno di 400 euro dalla Paglini, a metà luglio però entrambe sono sparite e non ho più preso un soldo".

Dopo mesi di telefonate, Baratta si rivolge alla Cgil che lo scorso febbraio, ha portato le senatrici davanti all'ispettorato del lavoro, per un tentativo di conciliazione che è andato a vuoto.

"Questa vicenda, è arrivata anche sul tavolo di Beppe Grillo e a tutti i senatori e a una parte dei deputati a 5 stelle, ma nessuno, a eccezione di Laura Bignami, si è degnato di rispondermi".

Sintesi dell'articolo di Claudio Laudanna
Fonte: La Nazione, 2 aprile 2014

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