Basta lacci, chiudo e vado a Torino

Oggi posto la storia di un imprenditore di Massa Carrara alle prese con il solito problema della troppa burocrazia.

Alberto Ricciardi, imprenditore e titolare di Fermet, vorrebbe rimanere sul territorio di Massa Carrara con la sua impresa, ma è pronto ad andarsene a Torino dove ha già acquistato un nuovo stabilimento.

Le cose non vanno per il meglio alla Fermet: Ricciardi ha lasciato il sito del Casellotto, sostenendo che dall'11 Maggio le Ferrovie dello Stato sono state messe in condizione di lavorare al nuovo sottopasso.

Nonostante le difficoltà dello spostamento di un intero stabilimento, il maltempo che in inverno ha ritardato i lavori e una nuova sede a Carrara completamente da ristrutturare, la Fermet ha lasciato Massa per entrare alla ex Italcementi.

Sono manovre di un'azienda che intende lavorare e produrre sul territorio, ma le difficoltà sono tante.

Per i dipendenti di Fermet lo spettro della cassa integrazione è sempre dietro l'angolo e la notizia dell'ultima ora è che Ricciardi ha già trasferito a Torino alcuni dei suoi operai per iniziarli al lavoro nell'impianto torinese.

Ricciardi spiega: "Sì è vero, alcuni operai della Fermet di Massa stanno già facendo i pendolari, l'alternativa era la cassa integrazione e io non voglio; certo vorrei restare a Massa Carrara, se solo non mi mettessero sempre i bastoni tra le ruote.

Ho quattro siti industriali chiusi, questo è il modo di fare impresa?".

In Piemonte, c'è un altro modo di trattare gli imprenditori, lì capiscono che sono una risorsa e non li trattano come un problema.

Ricciardi confessa di aver perso un po' di amore per questo lavoro nella sua terra, e che potrebbe un giorno anche smettere di combattere e lasciare Massa Carrara per la Fermet di Torino.

L'ennesima brutta notizia per un territorio in crisi occupazionale, ma che continua a creare disagi a chiunque voglia fare impresa.

Giancarlo Fornei


L'articolo è tratto da: La Nazione - 21 Maggio 2011

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