La disfatta di Berlusconi

Cosa dire se non la fatidica frase: l'avevo detto!

Anzi, in questo caso, l'avevo scritto il 17 maggio, proprio qui su questo mio blog.

Al Cavaliere, cui nutro un senso di stima e di ammirazione per tutto quello che è riuscito a fare come imprenditore (un pò meno come politico), avevo cercato di inviare un messaggio, sperando che si rinsavisse in tempo, invece...

Ma ecco quello che avevo scritto martedì 17 maggio, nel post intitolato La scoppola del Cavaliere:

"Adesso, caro Signor Presidente, l'aspettano tempi bui, perché ho la sensazione che Lei perderà Milano e se non ricomincia a lavorare seriamente, anche qualcos'altro.  Sperando che la lezione sia servita e che Lei abbia finalmente capito".

Macchè! Il Cavaliere ha continuato a "sparare" nel mucchio, gettando le basi per la Sua totale disfatta.

L'Onorevole Silvio Berlusconi, nonché Presidente del Consiglio non ha capito il messaggio che gli elettori gli avevano inviato al primo turno e in televisione, ospite di Vespa, ha praticamente dato del coglione a chi avrebbe votato Sinistra a Milano e a Napoli.

L'unica cosa che il Cavaliere è riuscito ad ottenere è l'incazzatura di persone miti come me, che stanche di sentirlo parlare sempre e soltanto di giudici e di comunisti, incomincia ad averne le tasche piene.

Debbo essere onesto: pur essendo da sempre Suo simpatizzante, nonché un Berlusconiamo convinto, se fossi stato cittadino di Milano o di Napoli, avrei votato anch'io Pisapia o De Magistris.

Con un certo ritegno e magari tappandomi il naso, ma lo avrei fatto, stimolato in negativo dalle Sue parole.

Credo che sia accaduto proprio questo: molte persone che, come me in passato, lo hanno votato, gli hanno dato un sonoro ceffone per farlo tornare con i piedi per terra.

Sicuramente affermerà che è colpa dei candidati locali, ma caro Presidente, Lei si sbaglia: la colpa è tutta Sua.

Questa volta ha toppato su tutta la linea politica. Lei ha perso, per favore, eviti di scaricare la colpa sugli altri e si dimostri Leader qual è.

Si rimbocchi le maniche e cominci, finalmente, a lavorare per gli Italiani.

Per i prossimi sei mesi, dimentichi la Sinistra, i Comunisti, i Giudici di Milano, ecc. Pensi, solo e unicamente, a come rilanciare l'economia in Italia.

Perché la prossima volta, la Sua disfatta potrebbe essere totale.

Giancarlo Fornei

Commenti

  1. Giancarlo, che dire, ti 'rispecchio' e 'ricalco' in pieno... Dubito però che il 'cavaliere' cavalcato (e scavalcato) accetti il 'ricalco' e, soprattutto, la guida...
    In ogni caso, devo dire che sei un piennelleuta doc: hai tenuto conto, già da tempo, degli ultimi feedback belursko-(dis)oriented.
    Ai posteri (e ai post) la (non tanto) ardua sentenza (e non parlo di magistrati - è bastato De Magistris, a parte la 'Porta Pia' di Pisapia ...)
    Nicola Perchiazzi

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