Un referendum per obbligare i parlamentari a scegliere tra eventuale pensione e stipendio

Mio padre mi ha sempre insegnato che "dopo l'indignazione bisogna agire" per cambiare quello che ci ha fatto indignare.

Il libro di Mario Giordano sulle "pensioni facili dei nostri Onorevoli Parlamentari", nonché su tutti i privilegi di cui la classe politica gode, ha messo in evidenzia un problema da cui non possiamo più nasconderci.

Dobbiamo guardare in faccia la realtà e smetterla di fare come gli struzzi e infilare la testa sotto la sabbia, affermando che il problema "non ci tocca", perché qui è in gioco il Diritto di ogni cittadino Italiano.

Giovane o anziano che sia.

Esistono alcune profonde differenze di trattamento tra un pensionato, chiamiamolo "normale" ed un pensionato, definiamolo "onorevole".

Si comincia con la differenza economica di trattamento pensionistico erogato, passando per quella dell'età pensionabile, transitando dal numero stesso di pensioni godute.

Se tu leggessi il libro di Mario Giordano avresti bisogno di un Maalox per il mal di stomaco, perché scopriresti che alcuni dei più importanti illustri membri del Parlamento Italiano, godono di due ed anche di tre pensioni contemporanemente.

E stai attento, sto parlando di personalità di destra, di centro e di sinistra (per la verità, molte più di centro e di sinistra), di Senatori a Vita e di Onorevoli, di ex Presidenti del Governo e della Repubblica.

Alcuni nomi?

Ti prometto che in un prossimo post ti farò venire il mal di pancia e te ne citerò alcuni che compaiono nel libro di Giordano.

Ma a mio avviso, la cosa peggiore è che i nostri parlamentari percepiscono il diritto a godere di una eventuale pensione e di poterla cumularla con il loro ricco stipendio parlamentare.

Si, hai capito bene: questi prendono una, due, ed anche tre pensioni e in più, il ricco stipendio parlamentare. Uno scandalo!

Dato che non mi limito a criticare l'operato della nostra classe politica, ma mi considero un "uomo del fare", dalle pagine di questo blog lancio l'idea di un referendum per abolire alcuni dei privilegi della nostra casta politica.

Cominciando proprio dalle loro pensioni.

Per esempio, il referendum potrebbe focalizzarsi su la richiesta di obbligo di scelta tra eventuali pensioni che i nostri onorevoli parlamentari dovessero avere in essere al momento della loro elezione, e lo stesso stipendio.

Sono ancora più preciso:

* il referendum dovrebbe chiedere che quando una persona, che gode di una qualsiasi pensione viene eletta in parlamento, prima ancora di poter partecipare alla vita parlamentare, dovrebbe essere obbligata a scegliere tra continuare a godere della pensione o usufruire del nuovo stipendio parlamentare.

Nel caso di scelta dello stipendio parlamentare, la pensione verrebbe "congelata" per tutta la durata della legislatura e il nuovo parlamentare di Camera o Senato, percepirebbe solamente il già ben lauto stipendio. 

Naturalmente, potrebbe avvenire anche il contrario, ovvero: che la persona eletta decida di continuare a godere della pensione e, in questo caso, sarebbe lo stipendio ad essere congelato.

Ma sono convinto che nessuno dei nostri onorevoli opterebbe per questa seconda scelta.

Ad ogni modo, nessuno toglierebbe un diritto acquisito a questi Signori e automaticamente, il giorno in cui dovessero terminare il loro mandato e tornare alla vita normale, avrebbero diritto a riacquisire l'erogazione della loro pensione.

Logicamente, senza poter vantare alcun diritto di arretrati o altro. Tornerebbero solamente a percepire la pensione o le pensioni, come prima di diventare Onorevoli.

In questo modo, le casse dell'Inps e dello Stato, potrebbero risparmiare milioni di euro, da impiegare in maniera migliore.

Un referendum del genere non eliminerebbe del tutto i privilegi di questa classe politica, molto poco amata dalla gente, ma sarebbe comunque un inizio.

Dato che non sono un avvocato, potrei anche aver suggerito qualcosa d'incostituzionale e quindi, non realizzabile, se qualche amica/amico del blog esperto in materia volesse darmi il suo gradito parere, gliene sarei grato.

Se poi qualche partito politico avesse la forza di cavalcare questo referendum e farlo diventare il suo "cavallo di battaglia", mi vedrebbe al suo fianco, in prima linea nella raccolta delle firme.

Giancarlo Fornei

Commenti

  1. sono pienamente d'accordo. Come si procede?

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  2. Amico mio non sono un esperto giurista e non saprei proprio come fare, ma apprezzo il tuo appoggio e sto sondando con degli amici gli eventuali passi da compiere...

    su questo blog, gli aggiornamenti...

    nel frattempo, Grazie per non farmi sentire solo im questa pazza idea...

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  3. concordo eltre al congelamento delle pensioni ci sono tante altre miogliorie a cui si potrebbe arrivare sto cercando di capire se qualcuno si sta già organizzando per un eventuale referendum su questi temi il problema è che siamo di fronte alla più grande forma di confilitto di interessi
    se scopro qualcosa vi informo
    saluti Amine
    http://www.youtube.com/watch?v=2WnH3u1KaZg

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