Quote rosa si, quote rosa no...


Da qualche giorno si è tornato a parlare, in maniera sempre più insistente, di quote rose.

Si discute su come avvicinare l'Italia alle percentuali di grandi paesi Europei, come Norvegia, Germania, Francia e Spagna, introducendo una nuova legge che porti le quote rosa prima al 20% e poi, in maniera graduale, al 30% entro i prossimi 4 anni.

Pur condividendo che la percentuale delle donne ai vertici delle aziende e nella politica è scarsa, sono dell'avviso che non è con una legge che assegna i posti nei consigli d'amministrazione delle società quotate che la donne potranno godere dei diritti loro negate per secoli.

Anzi, sono dell'avviso che una legge del genere finirà per creare degli squilibri al negativo, perché non premia assolutamente il merito, ma obbliga forzatamente l'inserimento di un membro donna nel consiglio di amministrazione delle società quotate in borsa.

Una sorta di scorciatoia, che non serve a risolvere il problema e, meno che meno, a ridare dignità alle donne.

Del resto è una vita che affermo che le donne ai vertici di potere sarebbero molto più brave di molti maschietti a gestire le imprese e a risolvere i problemi del paese.

Ma non sarebbe più intelligente migliorare i servizi per la famiglia, in modo da mettere le donne nella situazione di parità con gli uomini?

Per esempio, se ampliassimo drasticamente il servizio di asili nido, metteremo la donna in una situazione di poter conciliare il suo ruolo di madre con quello di lavoratrice, imprenditrice, politica, manager, ecc.

Sono dell'avviso che debba essere, sempre premiata la capacità, il merito delle persone. Donne o uomini che siano.

Dobbiamo tutti impegnarci per cambiare la mentalità di questo paese.

Dal mondo del lavoro a quello del sociale, da quello finanziario alla politica, dobbiamo battere sul tasto che il criterio di scelta deve essere solo ed esclusivamente, sempre quello dei migliori.

E i migliori, si trovano sia tra le donne, sia tra gli uomini. Senza alcuna distinzione.

Semmai, e qui tiro le orecchie al gentil sesso, le donne dovrebbero aver meno paura di proporsi ed essere maggiormente consapevoli di avere una maggior determinazione rispetto al sesso forte.

Insomma, meno quote rosa, e maggior consapevolezza nella donna di essere capace di risolvere i problemi come e meglio degli uomini nonché più spazio ai meriti nella società.

Il giorno in cui accadrà questo, sarà per un gran bel giorno per l'Italia e per tutte le donne.

Sarà un giorno da ricordare.

Giancarlo Fornei


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